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Feb 19, 2025
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Le scritture tipiche delle imprese industriali

Le scritture tipiche delle imprese industriali

Le scritture contabili tipiche delle imprese industriali sono quelle registrazioni che riflettono i vari movimenti contabili che l’impresa effettua durante il corso della sua attività produttiva e commerciale. Tali scritture sono fondamentali per il corretto funzionamento del sistema contabile e per la redazione dei bilanci. Le imprese industriali, in particolare, affrontano alcune specificità dovute alla produzione di beni, alla gestione delle materie prime, alle operazioni di magazzino, ecc.

Ecco una panoramica delle scritture contabili tipiche per un’impresa industriale, suddivise per le principali attività che avvengono durante l’esercizio:

1. Scritture relative all’acquisto di materie prime

Le materie prime sono essenziali per la produzione e devono essere registrate correttamente. Quando un’impresa industriale acquista materie prime, la scrittura contabile è la seguente:

  • Acquisto di materie prime (fornitura di merci):
    • Dare: Conto merci (o materie prime) (Aumento delle risorse)
    • Avere: Conto fornitori (Aumento dei debiti verso i fornitori)

Esempio:

  • Dare: 10.000 € Conto materie prime
  • Avere: 10.000 € Conto fornitori

2. Scritture relative al pagamento dei fornitori

Quando l’impresa paga i fornitori per le materie prime acquistate in precedenza, la scrittura contabile è la seguente:

  • Pagamento a fornitori:
    • Dare: Conto fornitori (Diminuzione dei debiti verso i fornitori)
    • Avere: Conto cassa/banca (Diminuzione della liquidità)

Esempio:

  • Dare: 10.000 € Conto fornitori
  • Avere: 10.000 € Conto banca

3. Scritture relative alla produzione di beni

Nel processo di produzione, le materie prime vengono trasformate in prodotti finiti. Per registrare l’utilizzo delle materie prime nel ciclo produttivo, si fa una scrittura come segue:

  • Utilizzo delle materie prime nella produzione:
    • Dare: Conto lavoro in corso (Aumento delle risorse in produzione)
    • Avere: Conto materie prime (Diminuzione delle materie prime)

Esempio:

  • Dare: 5.000 € Conto lavoro in corso
  • Avere: 5.000 € Conto materie prime

4. Scritture relative ai costi di produzione

Durante la produzione, ci sono altri costi come il lavoro diretto (salari e stipendi) e i costi generali (energia, manutenzione, ecc.). Questi costi devono essere registrati separatamente.

  • Retribuzioni del personale (lavoro diretto):
    • Dare: Conto costi del personale (Aumento dei costi)
    • Avere: Conto salari da pagare (Aumento delle obbligazioni verso i dipendenti)

Esempio:

  • Dare: 3.000 € Conto costi del personale

  • Avere: 3.000 € Conto salari da pagare

  • Altri costi di produzione (energia, manutenzione, ecc.):

    • Dare: Conto costi di produzione (Aumento dei costi di produzione)
    • Avere: Conto fornitori (Aumento dei debiti verso i fornitori)

Esempio:

  • Dare: 2.000 € Conto costi di produzione
  • Avere: 2.000 € Conto fornitori

5. Scritture relative alla vendita di prodotti finiti

Quando i prodotti finiti vengono venduti ai clienti, l’impresa registra il ricavo derivante dalla vendita. Inoltre, se la vendita avviene a credito, bisogna registrare anche il credito verso i clienti.

  • Vendita di prodotti finiti (a credito):
    • Dare: Conto clienti (Aumento dei crediti verso i clienti)
    • Avere: Conto ricavi da vendita di prodotti finiti (Aumento dei ricavi)

Esempio:

  • Dare: 20.000 € Conto clienti
  • Avere: 20.000 € Conto ricavi da vendita

6. Scritture relative al pagamento dei clienti

Quando il cliente paga per i prodotti venduti a credito, la scrittura contabile è la seguente:

  • Pagamento da parte dei clienti:
    • Dare: Conto banca (Aumento della liquidità)
    • Avere: Conto clienti (Diminuzione dei crediti verso i clienti)

Esempio:

  • Dare: 20.000 € Conto banca
  • Avere: 20.000 € Conto clienti

7. Scritture relative alla contabilizzazione delle rimanenze di magazzino

Le rimanenze finali di magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) devono essere registrate periodicamente per riflettere il valore delle merci non ancora utilizzate o vendute.

  • Rimanenze finali di magazzino:
    • Dare: Conto rimanenze di magazzino (Aumento delle scorte)
    • Avere: Conto costi di produzione (Diminuzione dei costi di produzione)

Esempio:

  • Dare: 4.000 € Conto rimanenze di magazzino
  • Avere: 4.000 € Conto costi di produzione

8. Scritture di fine esercizio (ammortamenti)

Le imposte e gli ammortamenti delle immobilizzazioni (come impianti, macchinari, e attrezzature) devono essere registrati per riflettere il valore consumato durante l’anno.

  • Ammortamento delle immobilizzazioni:
    • Dare: Conto ammortamento (Aumento degli ammortamenti)
    • Avere: Conto immobilizzazioni (Diminuzione del valore contabile dell’immobilizzazione)

Esempio:

  • Dare: 1.000 € Conto ammortamento
  • Avere: 1.000 € Conto immobilizzazioni

Sintesi delle scritture contabili principali:

  1. Acquisto di materie prime:
    Dare: Materie prime | Avere: Fornitori

  2. Pagamento fornitori:
    Dare: Fornitori | Avere: Cassa/Banca

  3. Utilizzo delle materie prime:
    Dare: Lavoro in corso | Avere: Materie prime

  4. Costi di produzione (lavoro, energia, manutenzione):
    Dare: Costi di produzione | Avere: Fornitori/Salari da pagare

  5. Vendita di prodotti finiti:
    Dare: Clienti | Avere: Ricavi da vendita

  6. Pagamento da parte dei clienti:
    Dare: Banca | Avere: Clienti

  7. Rimanenze finali di magazzino:
    Dare: Rimanenze di magazzino | Avere: Costi di produzione

  8. Ammortamento delle immobilizzazioni:
    Dare: Ammortamento | Avere: Immobilizzazioni


Le scritture contabili nelle imprese industriali devono seguire le normative contabili e fiscali vigenti e garantire una corretta gestione delle risorse aziendali. La registrazione accurata delle operazioni aziendali permette all’impresa di monitorare la propria situazione economico-finanziaria e di prendere decisioni strategiche in modo consapevole.

Le immobilizzazioni materiali rappresentano uno degli elementi fondamentali del patrimonio di un’impresa industriale e includono tutti gli asset fisici utilizzati nell’attività produttiva, come fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature, veicoli e altri beni durevoli destinati a durare più di un esercizio. Le scritture contabili relative alle immobilizzazioni materiali servono a registrare l’acquisto, l’ammortamento, le eventuali cessioni e i cambiamenti di valore di questi beni.

1. Acquisto di immobilizzazioni materiali

Quando l’impresa acquisisce un’immobilizzazione materiale (ad esempio, un macchinario o un impianto), la scrittura contabile da fare è la seguente:

  • Acquisto di immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Immobilizzazioni materiali (o specifico conto, es. Impianti, Macchinari) (Aumento del valore degli asset)
    • Avere: Fornitori o Banca (Dipende se il pagamento è a credito o immediato)

Esempio:

  • Dare: 50.000 € Impianti
  • Avere: 50.000 € Fornitori

Nel caso in cui l’acquisto sia effettuato con pagamento immediato (per esempio tramite bonifico bancario), la scrittura sarà:

  • Dare: 50.000 € Impianti
  • Avere: 50.000 € Banca

2. Ammortamento delle immobilizzazioni materiali

L’ammortamento è il processo con cui il valore di un’immobilizzazione materiale viene distribuito nel tempo, in base alla sua vita utile, per riflettere il suo deprezzamento naturale. Ogni anno, è necessario registrare l’ammortamento.

La scrittura contabile di ammortamento è la seguente:

  • Ammortamento delle immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Conto ammortamento (specifico, es. Ammortamento impianti) (Aumento del costo di ammortamento)
    • Avere: Immobilizzazioni materiali (Riduzione del valore contabile dell’immobilizzazione)

Esempio:

  • Dare: 5.000 € Ammortamento impianti
  • Avere: 5.000 € Impianti

In questo esempio, l’ammortamento dell’impianto è pari a 5.000 €, e viene dedotto dal valore complessivo dell’immobilizzazione (riducendo il valore contabile dell’impianto).

3. Ripristino del valore delle immobilizzazioni materiali (rivalutazione)

In alcuni casi, un’impresa può decidere di rivalutare una propria immobilizzazione materiale (ad esempio, per adattare il valore contabile a quello di mercato). Questa scrittura avviene raramente e solo in determinati contesti fiscali o aziendali.

La scrittura contabile della rivalutazione è la seguente:

  • Rivalutazione delle immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Immobilizzazioni materiali (Aumento del valore contabile dell’immobilizzazione)
    • Avere: Riserva di rivalutazione (In aumento di una riserva specifica, in genere nel patrimonio netto)

Esempio:

  • Dare: 10.000 € Impianti
  • Avere: 10.000 € Riserva di rivalutazione

4. Cessione o vendita delle immobilizzazioni materiali

Quando un’immobilizzazione materiale viene venduta o ceduta, è necessario registrare la scrittura che riflette l’uscita del bene dal patrimonio aziendale e il guadagno o la perdita derivante dalla cessione.

La scrittura per la cessione o vendita delle immobilizzazioni è la seguente:

  • Cessione o vendita di immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Conto cassa/Banca (Entrata derivante dalla vendita)
    • Dare: Ammortamento accumulato (Riduzione del valore ammortizzato accumulato dell’immobilizzazione)
    • Avere: Immobilizzazioni materiali (Uscita del bene dal patrimonio aziendale)
    • Eventualmente, la differenza fra il valore residuo e il ricavato della vendita sarà registrata come guadagno o perdita da cessione:
      • Dare o Avere: Guadagni o perdite su cessione di immobilizzazioni

Esempio:

  • Vendita di un impianto per 15.000 €, con un valore contabile netto di 12.000 € (dopo ammortamenti):

  • Dare: 15.000 € Banca

  • Dare: 8.000 € Ammortamento accumulato impianti

  • Avere: 12.000 € Impianti

  • Avere: 11.000 € Guadagni da cessione di immobilizzazioni

5. Scritture per il recupero di valore (deprezzamento)

Se un bene è stato oggetto di una riduzione di valore (per esempio, a causa di danni irreparabili o di obsolescenza), l’impresa può dover registrare una perdita su tale immobilizzazione. La scrittura per la svalutazione del bene è la seguente:

  • Svalutazione delle immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Perdita su svalutazione (Rilevazione del danno economico)
    • Avere: Immobilizzazioni materiali (Riduzione del valore contabile dell’immobilizzazione)

Esempio:

  • Dare: 3.000 € Perdita su svalutazione
  • Avere: 3.000 € Impianti

6. Scritture relative a ristrutturazioni o miglioramenti delle immobilizzazioni

Se un’impresa esegue lavori di ristrutturazione o miglioramento su un’immobilizzazione, ad esempio un impianto o un fabbricato, l’importo dei lavori va aggiunto al valore originario dell’immobilizzazione. La scrittura per tali miglioramenti è la seguente:

  • Ristrutturazioni o miglioramenti su immobilizzazioni materiali:
    • Dare: Immobilizzazioni materiali (specifico conto, es. Impianti) (Aumento del valore dell’immobilizzazione)
    • Avere: Fornitori o Banca (Pagamento per i lavori effettuati)

Esempio:

  • Dare: 20.000 € Impianti
  • Avere: 20.000 € Fornitori

Sintesi delle principali scritture contabili relative alle immobilizzazioni materiali:

  1. Acquisto immobilizzazioni materiali:

    • Dare: Immobilizzazioni materiali | Avere: Fornitori/Banca
  2. Ammortamento delle immobilizzazioni:

    • Dare: Ammortamento | Avere: Immobilizzazioni materiali
  3. Rivalutazione immobilizzazioni materiali:

    • Dare: Immobilizzazioni materiali | Avere: Riserva di rivalutazione
  4. Cessione o vendita immobilizzazioni materiali:

    • Dare: Banca | Dare: Ammortamento accumulato | Avere: Immobilizzazioni materiali | Avere: Guadagno/Perdita da cessione
  5. Svalutazione immobilizzazioni materiali:

    • Dare: Perdita su svalutazione | Avere: Immobilizzazioni materiali
  6. Miglioramenti o ristrutturazioni su immobilizzazioni:

    • Dare: Immobilizzazioni materiali | Avere: Fornitori/Banca

Le scritture contabili relative alle immobilizzazioni materiali sono fondamentali per il corretto monitoraggio e gestione del patrimonio aziendale. L’accurata registrazione dell’acquisto, ammortamento, eventuale svalutazione o rivalutazione, nonché la gestione delle cessioni, consente all’impresa di avere una visione chiara della propria situazione patrimoniale ed economica.


Gli assestamenti di fine esercizio sono operazioni contabili effettuate per garantire che i dati finanziari riportati nel bilancio riflettano correttamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa alla chiusura dell’esercizio. Tali operazioni sono necessarie per registrare eventi che si sono verificati durante l’esercizio, ma che non sono stati ancora rilevati o contabilizzati.

Gli assestamenti di fine esercizio riguardano principalmente la registrazione di ricavi e costi non ancora contabilizzati, la valutazione delle rimanenze, la determinazione dell’ammortamento, le provvigioni e gli accantonamenti per oneri futuri. Essi consentono di ottenere una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica dell’impresa, in conformità con i principi contabili e le normative fiscali.

Principali tipologie di assestamenti di fine esercizio

1. Rilevazione dei ricavi e dei costi di competenza

Gli assestamenti di fine esercizio comprendono la registrazione di ricavi e costi che sono di competenza dell’esercizio appena concluso, ma che non sono stati ancora registrati (ad esempio, ricavi da fatturare o costi non ancora fatturati).

  • Ricavi da registrare: Sono ricavi maturati durante l’esercizio, ma non ancora fatturati (ad esempio, vendite a credito non ancora fatturate).

    • Scrittura contabile:
      • Dare: Crediti verso clienti (Aumento dei crediti)
      • Avere: Ricavi di vendita (Aumento dei ricavi)
  • Costi da registrare: Sono costi sostenuti durante l’esercizio, ma non ancora registrati (ad esempio, fornitori da pagare).

    • Scrittura contabile:
      • Dare: Costi (Aumento dei costi)
      • Avere: Debiti verso fornitori (Aumento dei debiti)

2. Ammortamenti

L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali è un assestamento necessario per riflettere la riduzione del valore dei beni nel tempo. In genere, alla fine dell’esercizio, si calcola l’ammortamento per l’anno in corso e si procede alla registrazione.

  • Scrittura contabile per l’ammortamento:
    • Dare: Conto ammortamento (Aumento dei costi per ammortamento)
    • Avere: Immobilizzazioni materiali/immateriali (Riduzione del valore dell’immobilizzazione)

Esempio:

  • Dare: 5.000 € Ammortamento impianti
  • Avere: 5.000 € Impianti

3. Accantonamenti per rischi e oneri

Gli accantonamenti per rischi (ad esempio, rischi legali o fiscali) e per oneri (ad esempio, stipendi da pagare, imposte da versare) devono essere registrati a fine esercizio, se l’impresa prevede che tali spese si materializzeranno nel futuro.

  • Scrittura contabile per accantonamenti per rischi:
    • Dare: Costi per accantonamenti (ad esempio, Oneri vari) (Aumento dei costi)
    • Avere: Fondo per rischi e oneri (Accantonamento di un fondo per rischi)

Esempio:

  • Dare: 2.000 € Oneri vari
  • Avere: 2.000 € Fondo per rischi legali

4. Svalutazioni delle rimanenze

Le rimanenze di magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) devono essere valutate a fine esercizio. Se il valore di mercato delle rimanenze è inferiore al valore contabile, l’impresa è obbligata a effettuare una svalutazione.

  • Scrittura contabile per svalutazione delle rimanenze:
    • Dare: Costi per svalutazione rimanenze (Aumento dei costi)
    • Avere: Rimanenze di magazzino (Riduzione del valore delle rimanenze)

Esempio:

  • Dare: 3.000 € Costi per svalutazione rimanenze
  • Avere: 3.000 € Rimanenze di magazzino

5. Ratei e risconti

I ratei e i risconti sono operazioni contabili che permettono di ripartire correttamente i ricavi e i costi tra il periodo in corso e quello successivo, al fine di rispettare il principio della competenza economica.

  • Ratei passivi (per costi maturati ma non ancora pagati): Ad esempio, interessi passivi, affitti e altre spese da imputare all’esercizio in corso.

    • Scrittura contabile per rateo passivo:
      • Dare: Costi (es. Interessi passivi) (Aumento dei costi)
      • Avere: Rateo passivo (Rilevazione del debito)
  • Ratei attivi (per ricavi già maturati ma non ancora incassati): Ad esempio, ricavi da interessi, affitti o altri ricavi da imputare all’esercizio in corso.

    • Scrittura contabile per rateo attivo:
      • Dare: Rateo attivo (Rilevazione del credito)
      • Avere: Ricavi (es. Interessi attivi) (Aumento dei ricavi)
  • Risconti passivi (per ricavi già incassati, ma di competenza dell’esercizio successivo): Ad esempio, affitti anticipati o proventi che si riferiscono all’anno successivo.

    • Scrittura contabile per risconto passivo:
      • Dare: Risconto passivo (Riduzione dei ricavi)
      • Avere: Ricavi anticipati (Aumento dei ricavi da anticipare)
  • Risconti attivi (per costi già sostenuti, ma di competenza dell’esercizio successivo): Ad esempio, spese anticipate per il prossimo anno.

    • Scrittura contabile per risconto attivo:
      • Dare: Costi anticipati (Riduzione dei costi)
      • Avere: Risconto attivo (Aumento dei costi da anticipare)

6. Imposte e tributi

Le imposte, tra cui l’imposta sul reddito, devono essere calcolate e registrate alla fine dell’esercizio in base agli utili dell’impresa. Inoltre, è necessario accantonare le imposte differite o anticipate, se applicabile.

  • Scrittura contabile per imposte:
    • Dare: Imposte sul reddito (Aumento dei costi)
    • Avere: Debiti tributari (Aumento dei debiti verso l’Erario)

Esempio:

  • Dare: 15.000 € Imposte sul reddito
  • Avere: 15.000 € Debiti tributari

Sintesi delle principali operazioni di assestamento:

  1. Rilevazione ricavi e costi di competenza:

    • Ricavi e costi non ancora registrati
    • Scritture per crediti e debiti
  2. Ammortamenti:

    • Scritture per ridurre il valore delle immobilizzazioni
  3. Accantonamenti per rischi e oneri:

    • Scritture per coprire spese future previste
  4. Svalutazione rimanenze:

    • Scritture per ridurre il valore delle rimanenze
  5. Ratei e risconti:

    • Scritture per distribuire correttamente i costi e i ricavi tra esercizi
  6. Imposte e tributi:

    • Scritture per l’imposta sul reddito e altri tributi

Gli assestamenti di fine esercizio sono quindi operazioni essenziali per assicurare che i bilanci e i conti di un’impresa siano redatti secondo il principio di competenza, permettendo una rappresentazione accurata della situazione economica e patrimoniale dell’impresa.


Le scritture di riepilogo e chiusura dei conti sono operazioni contabili effettuate al termine dell’esercizio per determinare il risultato economico dell’impresa e per preparare il bilancio finale. Queste scritture hanno lo scopo di riportare tutti i conti a saldo zero, trasferendo il risultato dell’esercizio (utile o perdita) nel conto Patrimonio Netto e quindi garantendo che il bilancio sia pronto per essere presentato. In sostanza, le scritture di riepilogo e chiusura permettono di completare la registrazione dei conti di gestione, di fine esercizio e di determinare il risultato complessivo.

Le principali scritture di riepilogo e chiusura

1. Chiusura dei conti economici (Conti di reddito)

I conti economici (i conti che registrano i ricavi e i costi) devono essere chiusi per determinare il risultato d’esercizio (utile o perdita). Questi conti sono temporanei e, alla fine dell’esercizio, vengono azzerati e il loro saldo viene trasferito nel conto economico complessivo (tipicamente nel conto Utile/Perdita d’esercizio, che fa parte del Patrimonio netto).

  • Chiusura dei ricavi: Per chiudere i conti dei ricavi, si devono accreditare i conti di ricavo e addebitare il conto economico complessivo (tipicamente, Utile o Perdita d’esercizio).

    • Scrittura contabile:
      • Dare: Ricavi di vendita (Es. Ricavi delle vendite)
      • Avere: Utile o Perdita d’esercizio (Risultato d’esercizio, utile o perdita)

    Esempio:

    • Dare: 100.000 € Ricavi di vendita
    • Avere: 100.000 € Utile d’esercizio
  • Chiusura dei costi: Analogamente, per i conti di costo, si devono addebitare i conti di costo e accreditare il conto economico complessivo.

    • Scrittura contabile:
      • Dare: Utile o Perdita d’esercizio (Risultato d’esercizio, utile o perdita)
      • Avere: Costi (es. Costi di produzione, acquisti, etc.) (Azzeramento dei conti di costo)

    Esempio:

    • Dare: 60.000 € Utile d’esercizio
    • Avere: 60.000 € Costi di produzione

2. Chiusura dei conti patrimoniali (Conti di stato patrimoniale)

I conti patrimoniali (attività e passività) non vengono “chiusi”, ma devono essere trasferiti al bilancio. Alla fine dell’esercizio, i saldi di questi conti (attività e passività) vengono semplicemente riportati nel bilancio d’esercizio senza necessità di azzerarli.

In altre parole, i conti patrimoniali non vengono chiusi nel senso stretto del termine, ma i loro saldi vengono riportati nel bilancio per essere utilizzati nella formulazione della situazione patrimoniale dell’impresa.

3. Determinazione dell’utile o della perdita d’esercizio

Alla fine dell’esercizio, una volta chiusi i conti economici (ricavi e costi), si determina se l’impresa ha realizzato un utile o una perdita. Il saldo di questi conti sarà trasferito nel conto utile/perdita d’esercizio, che rappresenta il risultato netto dell’impresa.

  • Se l’impresa ha utile:

    • Dare: Conto utile d’esercizio (Aumento del patrimonio netto)
    • Avere: Conto economico complessivo (Riporto dell’utile nel patrimonio netto)

    Esempio:

    • Dare: 30.000 € Utile d’esercizio
    • Avere: 30.000 € Patrimonio netto
  • Se l’impresa ha perdita:

    • Dare: Conto economico complessivo (Riporto della perdita nel patrimonio netto)
    • Avere: Perdita d’esercizio (Aumento della perdita nell’esercizio)

    Esempio:

    • Dare: 15.000 € Patrimonio netto
    • Avere: 15.000 € Perdita d’esercizio

4. Trasferimento delle riserve e degli accantonamenti

Un’altra operazione di riepilogo riguarda la destinazione degli utili dell’esercizio. Se l’impresa ha generato un utile, può decidere di destinarlo a riserva legale, riserva statutaria o ad altre riserve facoltative. Questi accantonamenti vengono contabilizzati alla fine dell’esercizio.

  • Scrittura per accantonamento a riserva legale (in genere il 5% dell’utile netto, fino al raggiungimento del 20% del capitale sociale):

    • Dare: Utile d’esercizio (Ammontare dell’utile destinato alla riserva)
    • Avere: Riserva legale (Accantonamento per riserva)

    Esempio:

    • Dare: 3.000 € Utile d’esercizio
    • Avere: 3.000 € Riserva legale

5. Chiusura del conto “dividendi” (se applicabile)

Se l’impresa ha deciso di distribuire dividendi agli azionisti, la scrittura contabile per la distribuzione dei dividendi verrà effettuata al termine dell’esercizio.

  • Scrittura per distribuzione dividendi:

    • Dare: Utile d’esercizio (Riduzione del risultato dell’esercizio destinato a distribuzione)
    • Avere: Dividendi da pagare (Registrazione dell’obbligazione verso gli azionisti)

    Esempio:

    • Dare: 10.000 € Utile d’esercizio
    • Avere: 10.000 € Dividendi da pagare

6. Scritture di riapertura dei conti (per l’esercizio successivo)

Dopo la chiusura dei conti dell’esercizio in corso, si effettuano le scritture di riapertura per il nuovo esercizio. Queste scritture comportano il riavvio dei conti economici e patrimoniali per il nuovo periodo.

  • Riapertura del conto utile/perdita d’esercizio:

    • Dare: Utile/perdita d’esercizio (Riporto del risultato d’esercizio nel nuovo periodo)
    • Avere: Patrimonio netto (Riportato a nuovo)

    Esempio:

    • Dare: 30.000 € Utile d’esercizio
    • Avere: 30.000 € Patrimonio netto

Sintesi delle principali scritture di riepilogo e chiusura

  1. Chiusura dei ricavi:

    • Dare: Ricavi | Avere: Utile/perdita d’esercizio
  2. Chiusura dei costi:

    • Dare: Utile/perdita d’esercizio | Avere: Costi
  3. Determinazione dell’utile o della perdita d’esercizio:

    • Dare: Utile/perdita d’esercizio | Avere: Patrimonio netto
  4. Trasferimento a riserve:

    • Dare: Utile d’esercizio | Avere: Riserva legale/statutaria
  5. Distribuzione dei dividendi (se applicabile):

    • Dare: Utile d’esercizio | Avere: Dividendi da pagare
  6. Riapertura dei conti per l’esercizio successivo:

    • Dare: Utile/perdita d’esercizio | Avere: Patrimonio netto

Le scritture di riepilogo e chiusura sono fondamentali per finalizzare il bilancio e fornire un quadro chiaro e completo della situazione economica e finanziaria dell’impresa. Queste operazioni assicurano che i risultati siano correttamente contabilizzati, in modo che il bilancio rappresenti fedelmente la realtà economica dell’azienda alla fine dell’esercizio.